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Relazione di Antonella Marchese

Partecipante al Corso di Orientamento
Abilità Relazionali per Operatori di Volontariato Sociale


Il volontario, se ne parla tanto, è una grande risorsa per tutti – ma per se stesso a quali risorse può attingere? Sicuramente il corso sopra indicato e a cui ho partecipato è una risorsa notevole per chi vuole avvicinarsi al volontariato sociale e quindi all’interesse e alla cura degli altri, soprattutto di persone che vivono situazioni di disagio. Ho detto avvicinarsi, perché sicuramente la vera ricchezza è la pratica costante secondo le proprie disponibilità di tempo libero o le proprie scelte. Mi sono dilungata un po’ per iniziare la mia relazione sul questo corso, ma è servito soprattutto a me stessa, per ritrovare il punto di partenza, il punto in cui ho deciso di partecipare e di sfruttare quest’occasione.
Ho avuto, in passato, esperienze di volontariato, nel senso che ho messo a disposizione il mio tempo libero per gli altri, ma è la prima volta che ho messo un primo tassello, una prima tessera, in quello che, anche se non ha ancora forma precisa, è il mio progetto di partecipazione al sociale.
Il corso ci ha fornito molte informazioni e offerto opportunità di simulazione.
Alcune si sono ben fissate nella mente – vedi le tre D – dire l’indicibile, dubitare dell’indubitabile – decidere l’indecidibile. Mai consonante è stata più efficace per me per ricordarmi facilmente che si possono pensare e dire anche delle cose “brutte” senza per questo essere giudicati “cattivi soggetti”, che nulla è veramente certo se non lo vogliamo, e che soprattutto possiamo veramente decidere noi della nostra vita.
Poi ci sono anche le indicazioni di massima del comportamento da tenere quando “siamo l’operatore che ascolta”: l’accoglienza, l’attenzione alla persona, l’ascolto, l’empatia. Tutto è ancora più utile se lo ricordo – e spero che accada sempre più frequentemente – anche nella vita quotidiana nei confronti degli altri e perché no di me stessa.
Ho capito che chiunque voglia aiutare gli altri, non può proporre la propria soluzione, ma affiancare chi ha di fronte nell’individuazione e nell’attuazione della “sua” soluzione, nella scoperta e nello sfruttamento delle “sue” risorse personali.
Anche le lezioni sulla comunicazione verbale e non verbale sono state molto istruttive. E’ importante quanto meno prestare attenzione a chi abbiamo davanti, alla sua postura, tono della voce. Ogni piccolo particolare ci può aiutare ad avvicinare maggiormente chi vogliamo aiutare.
Le informazioni e le nozioni sono sicuramente consolidate maggiormente con l’esperienza, con la loro attuazione pratica, l’ho sempre saputo. Quindi ben vengano le simulazioni! Devo confessare che quando mi sono offerta per la simulazione ho avuto delle difficoltà che non mi aspettavo, ho provato comunque smarrimento e paura di sbagliare come se fossi realmente davanti ad un vero utente che si aspetta chissà cosa da me, e in un’occasione mi sono dovuta imporre di ascoltare, cosa che pensavo venisse naturale quando fai “operatore”, e invece no. I consigli, le soluzioni e le messe a fuoco che ho ricevuto dal coordinatore e dagli altri partecipanti hanno contribuito alla migliore comprensione dei miei limiti.
L’aver partecipato al corso mi ha appagato sia per i contenuti che per il mio arricchimento personale. Ma voglio aggiungere che le singole persone hanno contribuito molto a creare un bel clima familiare: il coordinatore, gli organizzatori e, ultimi ma non ultimi, i partecipanti.