PROGETTO "NON PIU' SOLO" AREA CARCERE - PERCORSO PSICO-RIABILITATIVO


Percorso psico-riabilitativo per utenti inseriti nel Progetto “Non più solo-area carcere”
Descrizione
In presenza dei suddetti presupposti, l’associazione procede ad inserire l’utente nel percorso psico-riabilitativo secondo le seguenti modalità.
Al momento dell’ingresso in comunità l’utente verrà introdotto alla cosiddetta fase dell’Orientamento, della durata tra le 2 e le 4 settimane. Questa fase ha lo scopo primario di evidenziare la volontà al cambiamento e l’adattamento al nuovo contesto di vita. Non sono previsti contatti con i familiari. Seguiranno altre due fasi, ognuna con specifici obiettivi. Ecco schematicamente le fasi che compongono il percorso psico-riabilitativo:
  1. La fase dell’APPRENDIMENTO-PRATICA; della durata di circa due mesi, ha lo scopo di dare inizio al processo evolutivo desiderato grazie alla predisposizione delle risorse formative presenti in comunità e di far realizzare nella pratica giornaliera quello che il residente acquisisce attraverso gli apprendimenti previsti dal progetto riabilitativo.
  2. La fase della MATURITÀ-RESPONSABILITA’; della durata indicativa di 3 mesi, mira a portare ad un primo livello di maturità e di stabilità all'interno del programma; inizia il graduale accertamento dei cambiamenti avvenuti, con possibilità di verifica nelle responsabilità affidate:
    • il riconoscimento e la gratitudine per il benessere raggiunto;
    • la capacità di relazionare e di comunicare adeguatamente il superamento delle proprie problematiche precedenti l’ingresso in comunità;
    • la capacità di produrre spazi di autonomia finalizzata;
    • un atteggiamento positivo verso il lavoro;
    • il grado di responsabilità relativo alla sfera economica;

Modalità di attuazione

I soggetti che fanno parte del progetto “non più solo-area carcere” dopo il primo periodo di ingresso nella struttura e conseguentemente all’accettazione del proprio progetto individualizzato, a seguito dell’autorizzazione da parte del giudice di competenza della partecipazione alla vita associativa, saranno inseriti nelle attività di volontariato proposte dall’associazione “Un popolo in cammino” che coinvolgono persone disagiate di diversa natura, al fine di sensibilizzare e costruire una nuova coscienza civica nel detenuto.
Inoltre gli utenti di questo progetto parteciperanno ad attività proposte dall’associazione nell’ambito dei progetti: “Il guardaroba”, “Laboratorio di arte e mestieri”, “Adotta l’ulivo”, “il Giardino nell’orto”.
La partecipazione volontaria a tali attività ha lo scopo di facilitare l’ingresso nel mercato del lavoro dei detenuti e delle fasce deboli in generale, attraverso una progettualità che ha come finalità una costruttiva gestione del tempo dei soggetti ospitati in arresti domiciliari o in altre misure detentive alternative, e di sviluppare l’orientamento e la formazione verso attività professionalizzanti.
Il percorso che verrà intrapreso con gli utenti del progetto ha infatti come obiettivo l’analisi delle qualità, attitudini, interessi e criteri, utili per l’individuazione del settore occupazionale che meglio risponde alle caratteristiche degli utenti inseriti .
Partecipare a tali progetti significa entrare in situazioni caratterizzate anche dal clima di rispetto e apertura al dialogo da parte dei partecipanti col fine di dare sostegno ai soggetti svantaggiati e favorire l’inserimento sociale graduato in quanto a tali progetti partecipano anche soggetti svantaggiati e /o a rischio di esclusione sociale, quindi con esperienze diverse da quelle dei detenuti. L’apertura ai progetti di persone provenienti dalle più disparate situazioni contribuisce alla maturazione dell’intero gruppo grazie all’apporto delle personali esperienze e costituisce un momento di confronto e di crescita personale per tutti i partecipanti.

Agli utenti appartenenti al progetto “non più solo –area carcere-“ verrà proposto il progetto individualizzato che dovrà essere firmato entro il primo mese di permanenza nella Comunità e presuppone nell’utente un esame attento delle proprie caratteristiche, abilità o disabilità con l’accettazione delle stesse e l’impegno nelle attività e nei percorsi proposti. Il progetto Individualizzato è, infatti, predisposto dall’equipe di progetto ed è finalizzato a:
- orientare la singola persona verso un attività occupazionale rispondente alle sue capacità/abilità, attitudini, conoscenze e competenze attraverso l’ausilio di Laboratori professionalizzanti . Tali laboratori permetteranno ai destinatari di sperimentare alcune capacità e abitudini tipiche di un ambiente di lavoro. Gli utenti saranno accompagnati in queste attività da tutors specializzati che li guideranno e sosterranno fino al raggiungimento degli obiettivi;
  • promuovere una nuova coscienza morale e civica attraverso riunioni di gruppo e partecipazione ad attività e laboratori aperti a soggetti svantaggiati e/o a rischio di esclusione sociale;
  • offrire uno spazio per l'elaborazione dei conflitti intrapsichici e promuovere attività (quali gruppi di confronto, partecipazione a corsi di orientamento per operatori di volontariato sociale) che hanno lo scopo di - favorire l’espressione di sé e la socializzazione;
  • incrementare la crescita del senso di appartenenza;
  • migliorare le capacità interattive;
  • migliorare la motivazione ;
  • acquisire consapevolezza rispetto alle dinamiche interpersonali acquisite in ambiente restrittivo come il carcere affinché tali dinamiche vengano elaborate e non riproposte all’interno della comunità;
  • sensibilizzare gli utenti provenienti dal carcere verso soggetti svantaggiati di altra natura.